SOLIDARIETA'

Quanto riportato in queste ore sul sito ufficiale dei BB ci trova pienamente d'accordo.

Il tifo pallavolistico come lo intendiamo noi è fatto di sostegno alla propria squadra, in casa ed in trasferta: canti, striscioni, tamburi, trombe, sciarpe e magliette colorate. Dentro il palazzetto è consentito tutto, al fine di sostenere i propri colori, perfino le prese in giro agli avversari, in campo e sugli spalti (i cosiddetti "sfottò"), fino ad arrivare alle offese (quante ne abbiamo ricevute durante le innumerevoli trasferte in giro per l'Italia...).

La violenza, quella no, non è prevista, ma nel caso sappiamo difenderci.

Una volta finita la partita, finisce tutto, si ripongono striscioni ed attrezzatura, si salutano i giocatori, si salutano gli avversari, si beve insieme e si riprende la strada di casa, comunque contenti di aver sostenuto i nostri colori. Si torna a casa senza voce...e stop.

Questo vale dal 1973, anno di creazione del gruppo degli Ultras, continuato nel 1977 con la nascita della Fossa dei Lupi, e proseguito nel 1983 con i Boys, ma sempre tutti uniti sotto il nome Curva Parenti, in onore ed in ricordo, per chi non lo sapesse, di Giancarlo Parenti, primo tifoso e fondatore della Fossa, prematuramente scomparso nel 1986, al quale il Comune di Santa Croce ha intitolato il moderno e capiente palazzetto nel quale si svolgono le partite.

Un tifo organizzato così longevo non ha eguali nella pallavolo italiana, di qualunque categoria.

Leggere quanto riportato sul sito dei nostri fratelli Blu Brothers, con i quali esiste un gemellaggio di ferro da oltre dieci anni, e sentire di intimidazioni ed offese fuori dal contesto della partita, ci fa incazzare.

A maggior ragione in questo momento difficile per tutti, forzatamente lontani dai palazzetti e dall'aggregazione che lo sport ci permette, che senso ha porre in essere queste minacce?

Anche noi aspettiamo le scuse, perchè se toccano i nostri fratelli, toccano anche noi.

Fino alla fine...Lupi e Cuneo...!!!